Il Tempio

IL TEMPIO CANOVIANO DI POSSAGNO

Il Tempio è la chiesa parrocchiale che Antonio Canova aveva progettato e voluto far erigere a inizio del XIX secolo a proprie spese per il suo paese natale, come dono alla Religione cattolica.

Il tempio, dedicato alla Trinità (ricordata nel frontone con la scritta in latino DEO OPT MAX UNI AC TRINO: a Dio Ottimo e Massimo, Uno e Trino), sostituisce la precedente chiesa, risalente al Mille, abbattuta non appena fu ultimato il Tempio.

Canova immagina un connubio ‘storicistico’, associando la classicità greca alla praticità romana, Partenone e Pantheon, emblemi dell’architettura classica. I disegni del progetto sono realizzati da Pietro Bosio mentre Giovanni Zardo dirige il cantiere affrontando ogni problematica connessa all’impegnativa costruzione.

Una doppia serie di colonne doriche sorregge la trabeazione e costituisce lo spazio antistante il corpo cilindrico, coperto da una cupola emisferica; il pronao del Tempio riprende con precisione filologica proporzioni e accorgimenti prospettici del Partenone ateniese; la struttura circolare e la cupola, invece, sono derivati dal Pantheon. 

Sulla trabeazione le metope rappresentano episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Le pareti sono rivestite da lastre di pietra lavorata; la cupola a rosoni dorati simboleggia il firmamento; al centro il lucernario permette al sole di penetrare nell’ampio spazio portando la luce all’interno. 

Il Tempio è un vero e proprio scrigno di opere d’arte, alcune sono canoviane, altre di scuola canoviana: sull’altare, collocato nella vasta abside, è posta la grande Pala con Il compianto di Cristo, dipinta da Canova a Possagno nell’estate del 1799.  Sulla sinistra invece, è collocata la tomba dell’artista con l’autoritratto del 1812 e il ritratto del fratello, opera di Cincinnato Baruzzi. 

Oggi, a chi arriva a Possagno, la chiesa appare come una gigantesca e straordinaria testimonianza attraverso la quale Antonio Canova manifesta ancora l’amore eterno verso la sua Terra natale.