Una visita artistica all’interno del Tempio di Canova

Ecco le opere d’arte di Canova e di altri artisti della sua cerchia che si possono ammirare all’interno del Tempio Canoviano di Possagno:

Cincinnato Baruzzi (Imola, 16 marzo 1796 – Bologna, 28 gennaio 1878), scultore e collaboratore di Canova: ne fu direttore dello Studio romano su incarico di Sartori, subito subito dopo la morte di Canova. In Tempio, è l’autore del Busto di mons. Sartori davanti alla Tomba di Canova.

Giuseppe Bernardi, detto il Torrettino o Giuseppe Torretto (Pagnano, 24 marzo 1694 – Venezia, 22 febbraio 1773), fu maestro per pochi anni a Venezia di Antonio Canova; .è lo scultore dei due Angeli in marmo sull’Altare maggiore del Tempio.

Antonio Canova (Possagno 1 novembre 1757 – Venezia 13 ottobre 1822); oltre al progetto architettonico, sono opere sue nel Tempio di Possagno: il gruppo statuario della Pietà, l’Autoritratto in marmo davanti alla sua Tomba, la Pala della Deposizione (olio su tela) nell’Altare maggiore, la Tomba dove l’artista è sepolto (assieme al fratello Sartori) e che era stata costruita per il monumento funebre dei Berio di Napoli. Sono di Canova anche gli otto bassorilievi in gesso sopra le porte laterali, modelli per le metope in pietra esposte sull’architrave della facciata del Tempio: a fianco dell’altare della Mercede, l’Annunciazione e la Visitazione; ai lati dell’altare di Gesù nell’Orto, Uccisione di Abele e Sacrificio di Isacco; ai fianchi dell’altare di san Francesco da Paola, Creazione dell’Uomo e dell’Universo; ai lati dell’altare vicino al battistero, la Presentazione al Tempio e la Carità.

Giovanni Demin (Belluno, 24 ottobre 1786 – Tarzo, 23 novembre 1859) è stato uno dei più importanti frescanti italiani del primo Ottocento: sono suoi i grandiosi Apostoli del Tempio affrescati nel corpo cilindrico dell’edificio, nel valo interno del Portale e nelle pareti del Presbiterio. Nella volta sopra l’Altare maggiore: Gesù glorioso salvatore (oppure: la Trinità); nelle pareti del presbiterio: san Giovanni evangelista (aquila, libro e rudere antico) e san Giacomo maggiore (libro e spada); ai fianchi del presbiterio; san Pietro (chiavi e, in lontananza, il Tempio di Possagno) e san Paolo (spada e libro); ai fianchi del nicchione della Pietà: sant’Andrea (con la sua caratteristica croce) e san Filippo (libro e croce); ai fianchi del nicchione della Tomba: san Simone (con la sega) e san Giuda Taddeo (con la lancia); accanto alle due porticine d’uscita: san Giacomo minorfe (con la clava) e san Bartolomeo (col coltellaccio con cui fu scorticato); ai lati del portale d’ingresso: san Tommaso (con la squadra del progettista) e san Matteo (con angelo e libro); nella volta sopra il portale: san Mattia, il tredicesimo apostolo.

Antonio D’Este (Burano, 1755 – Roma, 13 settembre 1837) amico e aiutante di Canova a Roma (fu anche direttore del di lui Studio in via delle Colonnette): è l’autore di un Busto in marmo di Antonio Canova, conservato nelle sacrestie del Tempio.

Bartolomeo Ferrari (18/7/1780-8/2/1844) scultore crespanese e poi veneziano della famiglia dei Torretti di Pagnano: ha realizzato la fusione in bronzo della Pietà di Canova, oggi in una delle nicchie laterali del Tempio.

Stefano Marcadella lapicida e scalpellino di Pove (paese del Vicentino ai piedi del monte Grappa, all’imbocco del Canal di Brenta) è l’autore degli altari del Tempio di Possagno: quello Maggiore della Deposizione e i quattro laterali, in stile ionico, alti m. 7,05 e larghi m. 4,11 m; le colonne sono in pietra lumachella di Costalunga di Cavaso, le componenti degli altari (paliotti, mense ecc) sono in biancone del Grappa (vanno evidenziati i festoni scolpiti nei paliotti, sono delle sculture straordinarie: nel paliotto del Gesù nell’orto ci sono fuori come anche in quello ligneo della Madonna della Mercede; nei due altari di ingresso ci sono foglie di quercia con le rispettive ghiande; nell’Altare maggiore troviamo alternanza di spighe di grano e grappoli d’uva, simboli del pane e del vino dell’Eucarestia).

Giovanni Zardo, detto Nanne Fantolin (1765-1837), cugino di Canova, falegname raffinato (“lavoratore del legno di squisitissimo gusto”), direttore del Cantiere del Tempio di Possagno (1819-1832), è l’autore di quasi tutti i mobili del Tempio: banchi (noce e abete) e banconi (noce), Confessionali (sono quattro capolavori in noce lavorata), balaustre del Presbiterio, Portone d’ingresso ecc.

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